di: Carmelita Cianci

Scapece

Conserva ittica tipica del litorale vastese

La scapece è una conserva ittica tipica del litorale vastese, si ottiene utilizzando diverse specie di pesce, come la razza, il palombo bianco e i molluschi.

SCAPECE

Scapece

Il pesce fresco è lavorato, tagliato a tranci e poi fritto in olio extravergine d’oliva, quindi immerso in una salsa di aceto e zafferano che conferisce al prodotto caratteristiche uniche e distintive nell’aspetto e nel sapore.

Si conserva, come tradizione vuole, in tini di legno e in contenitori ermetici d’acciaio. E’ solitamente destinata alla vendita “sfusa” nelle fiere, nei mercati e nelle sagre.

Nel vastese la sua preparazione ha una tradizione antichissima, un tempo era un prodotto molto diffuso, tanto che uno storico acetificio di Vasto, la confezionava e la esportava in tutta Italia.  Oggi è considerato un prodotto di nicchia.

Il termine "scapece" deriva dallo spagnolo "escabeche", ovvero "salsa all'aceto", che a sua volta proviene dall'arabo "sikbâg" che fa riferimento a un piatto tipico persiano, nello specifico un sugo di carne con aceto e altri ingredienti.
La consuetudine di conservare gli alimenti, fritti o arrostiti, sotto aceto con o senza spezie è di origine araba.

 

AREA DI PRODUZIONE

Tipica del litorale vastese, in provincia di Chieti. 

IN CUCINA/ABBINAMENTI

La scapece è consumata e apprezzata soprattutto come antipasto.