di: Custodi dei Sapori d'Abruzzo

COCOCCIOLA

Bianco autoctono, la Cococciola è un vitigno coltivato soprattutto nei territori di Villamagna, Vacri, Ari e Rocca San Giovanni

Bianco autoctono, la Cococciola è un vitigno coltivato soprattutto nei territori di Villamagna, Vacri, Ari e Rocca San Giovanni. A lungo la Cococciola è stata utilizzata come vino da taglio, in assemblaggio per il Trebbiano d’Abruzzo, per aumentarne l’acidità. Oggi viene vinificata in purezza, sia in versione ferma che spumantizzata.

Scarica il Disciplinare di Produzione Abruzzo DOC

Consorzio di Tutela Vini d'Abruzzo

AREA DI PRODUZIONE

Provincia di Chieti, in particolare i territori di Villamagna, Vacri, Ari e Rocca San Giovanni.

VITIGNI

Uva Cococciola.

INFORMAZIONI SUL VITIGNO, PROCESSO PRODUTTIVO, STAGIONALITÀ

Il vitigno è mediamente vigoroso, con grappolo grande, irregolare nella forma cilindrico-conica, spesso alato e talvolta spargolo. L’acino è di grandi dimensioni e di forma rotonda, con buccia abbastanza pruinosa, spessa e consistente, di colore giallo verdolino, e a maturazione può presentare striature o macchie di colore marrone.
È tradizionalmente allevata con il sistema della pergola abruzzese e raggiunge la maturazione ideale tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.

PROFILO SENSORIALE

Si presenta giallo paglierino scarico, ha una discreta struttura, una marcata traccia acida e un tipico aroma erbaceo poco intenso, ma persistente e profumi fruttati e floreali. È un vino che si presta ad essere consumato giovane ma tollera un medio invecchiamento grazie alla sua impronta fenolica.  

ELEMENTI DI CULTURA, STORIA, IDENTITÀ, CURIOSITÀ

Conosciuta anche con i sinonimi cacciola cocacciara, la Cococciola è menzionata nell’opera degli ampelografi francesi Viala e Vermorel (1909), che lo indicano come vitigno di origine abruzzese probabilmente diffusosi nella Capitanata con la transumanza.
La Cococciola è molto produttiva, sia in termini di quantità di uva che in resa in mosto alla vinificazione.
Per questo motivo in passato veniva considerata una buona “spalla” per colmare eventuali cali di produzione di altre varietà. Il suo utilizzo era contemplato come assemblaggio con altri vitigni locali, che confluivano nel vino bianco per eccellenza della regione: il Trebbiano d’Abruzzo. Negli ultimi anni c’è stata una valorizzazione della Cococciola in purezza, capace di esprimere vini di buona qualità.

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

Nel 2010 è stata istituita la denominazione Abruzzo Cococciola Doc. Il disciplinare richiede la presenza minima dell’85% di Cococciola, con un eventuale saldo di altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Abruzzo. È prevista anche la versione Superiore e Spumantizzata, quest’ultima con un minimo del 60% di Cococciola.

A garantire il rispetto dei Disciplinari di produzione è il Consorzio di tutela dei vini d’Abruzzo.

La Cococciola è tutelata attraverso i Disciplinari di Produzione:    

  • Abruzzo DOC
  • Terre Tollesi DOC
  • Colli del Sangro IGT
  • Colline Frentane IGT
  • Colline Teatine IGT
  • Del Vastese (o Histonium) IGT
  • Terre di Chieti IGT

IN CUCINA, ABBINAMENTI

Antipasti di mare, in particolare di pesce crudo e più in generale con menù di pesce dai sapori delicati.
Temperatura di servizio 10°/12°.

ACCREDITAMENTI

Guide Gambero Rosso, Slow Wine, Vitae Ais.