Il Montepulciano, vitigno a bacca rossa, è il più diffuso della regione, oltre che riferimento della DOC Montepulciano d’Abruzzo. È un vino che evidenzia una certa duttilità, piacevole già a 8-10 mesi dalla vendemmia, riesce ad assumere una notevole complessità nel tempo grazie alla sua attitudine all’invecchiamento.

Scarica il Disciplinare della DOC Montepulciano d’Abruzzo.

Consorzio di Tutela Vini d'Abruzzo

AREA DI PRODUZIONE

Tutta la regione.

VITIGNI

Il Montepulciano d’Abruzzo è ottenuto quasi esclusivamente dalle uve del vitigno omonimo, con l’eventuale piccola aggiunta (max 15%) di altre uve provenienti da vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nel territorio abruzzese.

INFORMAZIONI SU VITIGNO, PROCESSO PRODUTTIVO, STAGIONALITÀ

Il Montepulciano ha foglia media, il  grappolo ha forma conica ed è mediamente compatto, l’acino è medio con forma sub-ovale e la buccia spessa e consistente, di colore nero-violaceo.
Le uve vengono coltivate in territori collinari di altitudine non superiore ai 500 m, con deroga fino ai 600 per i terreni esposti a mezzogiorno. La  raccolta dell’uva comincia a inizio ottobre e si protrae fino a fine mese.

PROFILO SENSORIALE

Conserva integra l’intensità di colore, che va dal rubino al granato, i profumi che ricordano la marasca e i piccoli frutti rossi, accompagnati da note leggere di spezie e il gusto deciso, lievemente tannico se bevuto giovane, invece avvolgente, vellutato con un finale che richiama la liquirizia se invecchiato.

ELEMENTI DI CULTURA, STORIA, IDENTITÀ, CURIOSITÀ

L’origine dell’uva Montepulciano sembra essere comune alle altre tipologie a bacca nera del sud, tutte derivanti dalla Grecia.
Il poeta latino Publio Ovidio Nasone, nato a Sulmona nel 43 a.C., rievoca con i suoi versi la terra natale: “Sulmona, la terza parte della campagna Peligna mi tiene, una terra piccola, ma salubre per le acque di fonte. ……. Terra fertile della spiga di Cerere, e ancor più di uva, qualche campo dà anche l’albero di Pallade, l’ulivo, …”.
Da allora tanti altri scrittori hanno elogiato le qualità dei vini prodotti in Abruzzo, tuttavia la prima menzione storica sulla presenza del vitigno Montepulciano è contenuta nel Saggio Itinerario Nazionale pel Paese dei Peligni (1792) di Michele Torcia.
In passato questo vitigno era presente soprattutto nella Valle Peligna, in provincia dell’Aquila e nelle colline interne della provincia di Pescara. Poi a partire dall’inizio del ‘900 si è diffuso su tutta la fascia collinare litoranea diventando il vitigno più coltivato della regione.

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

A garantire il rispetto del Disciplinare di produzione del Montepulciano d’Abruzzo DOC è il Consorzio di tutela dei vini d’Abruzzo.

Alla provincia di Chieti per il Montepulciano d’Abruzzo DOC, è stata riconosciuta anche la sottozona “Teate”.

Il Consorzio tutela anche la:

  • DOC Terre Tollesi o Tullum

  • DOC Ortona

  • DOC Villamagna.

Per i vini a Indicazione Geografica Tipica del chietino:      

  • Colline Teatine Igt

  • Colline Frentane Igt

  • Colli del Sangro Igt

  • Vastese o Histonium Igt

  • Terre di Chieti Igt

 

IN CUCINA: ABBINAMENTI

Primi piatti strutturati, minestre, selvaggina, carni arrosto, salumi, formaggi stagionati. 
Temperatura di servizio 16°/18°.

ACCREDITAMENTI

Guide Gambero Rosso, Slow Wine, Vitae Ais.