Chieti
Piazza San Giustino, 15 - Chieti
La maestosa cattedrale di Chieti, dedicata al patrono della città, fu costruita intorno al secolo VIII, sulle rovine di un tempio pagano.
Fu gravemente danneggiata da Pipino il Breve nell'801. Fu ricostruita nell'840 nello stesso luogo sui resti di costruzioni romane, le cui tracce sono state rinvenute durante gli ultimi restauri. Successivamente venne rimaneggiata nei secoli XIV e XVI e rinnovata nel secolo XVIII.
La facciata e il grande portale, a cui si accede da un'ampia scalinata, sono opera moderna riecheggiante lo stile trecentesco originario. Lo svettante campanile del 1337, ornato da bifore ogivali, è opera di Bartolomeo Di Giacomo. L'interno a croce latina, ampio e fastoso, si presenta in un sontuoso stile barocco a tre navate, divise da pilastri, con cupola e transetto. Il transetto e il presbiterio hanno una posizione sopraelevata. La navata destra ospita il fonte battesimale in porfido del 1559 e la cappella della Addolorata (abside destra) con paliotto marmoreo in mezzo al quale è incastonata una piccola immagine in pietra di San Giustino. Notevoli le opere artistiche che vi si possono ammirare, tra cui spiccano un'Adorazione dei Magi del 1500 di scuola fiamminga, la neoclassica Natività del pittore teatino Nicola De Laurentis, la Pala di San Gaetano dipinta nel 1783 da Ludovico de Majo. Due scale immettono nella cripta, posta sotto il presbiterio, che ha pianta irregolare, articolata in piccole navate. Tra le opere d'arte presenti va segnalata l'arca marmorea del 1432 che custodisce le reliquie di San Giustino e, sulle pareti, antichi affreschi. Dalla cripta si può accedere alla sontuosa cappella del Suffragio, sede dell'Arciconfraternita del Monte dei Morti a cui spetta, tra l'altro, l'organizzazione della spettacolare e storica processione del Venerdì Santo.