Chieti
Giuseppe Salvatore Pianell, 1
Il Museo “La Civitella” è un museo statale che fa parte della Direzione Regionale Musei Abruzzo. Si trova a Chieti, sull’altura della Civitella, l’acropoli dell’antica Teate Marrucinorum, dove sono stati rinvenuti in una stipe i frammenti ceramici che hanno consentito di ricomporre i frontoni di tre templi di Età Repubblicana e di un edificio minore, tra i materiali esposti nel museo. Nel medesimo sito sono stati rinvenuti negli anni ‘80 abbondanti resti dell’Anfiteatro romano, restaurato e visitabile.
Le collezioni museali, formate da reperti datati dal Paleolitico all’Alto Medioevo, illustrano la nascita e lo sviluppo dell’antica Teate e del suo territorio attraverso reperti provenienti dalla città di Chieti e dall’area geografica un tempo abitata dai Marrucini, identificabile nella striscia di terra compresa tra le valli del fiume Pescara/Aterno e del torrente Foro, delimitata ad ovest dalle Gole di Popoli e ad Est dal Mare Adriatico.
Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni principali: nella prima, “L’inizio della storia urbana”, sono esposti materiali databili al III-I secolo a.C. che provengono dalle due principali aree sacre dell’antica Teate. Tra questi si possono ammirare, in una scenografica ricostruzione, i frontoni dei templi di Età Repubblicana; nella sezione denominata “La terra dei Marrucini” sono raccolti materiali dai vari siti del territorio marrucino datati dalla preistoria all’età imperiale. Al centro del percorso è collocata l’area espositiva dedicata alla Grotta di Rapino, antico centro sacro del popolo marrucino, con la piccola statua bronzea conosciuta come la Dea Madre di Rapino; la terza sezione, “Da Roma a ieri”, raccoglie reperti relativi alla città romana di Teate, datati dal I secolo a.C., successivamente alla sua trasformazione in Municipium. Tra questi si può osservare il celebre mausoleo di Lusius Storax, oltre ad un pregevole ritratto in marmo di Augusto accostabile al tipo di Prima Porta. L’allestimento comprende infine un’area in cui sono esposti materiali da collezioni preesistenti: l’Antiquarium Teatinum e la Collezione di V. Zecca.