San Salvo
Il parco archeologico del Quadrilatero di San Salvo (tel. 0873 346072-347, 7022309) è nel centro storico di San Salvo, a 7 Km da Vasto in direzione sud, e coincide con il nucleo originario della città. Comprende due musei, un acquedotto ipogeo di epoca romana e un’area archeologica con strutture romane, tra cui un pregevole mosaico policromo. Un viaggio nel tempo lungo 3.000 anni che narra della civiltà frentana e del culto dei defunti, delle intense attività commerciali di epoca romana, della potente comunità monastica cistercense dei Santi Vito e Salvo (sec. XIII).
Da San Salvo imbocchiamo la Trignina fino all’uscita Celenza sul Trigno. Con impegnativi tornanti arriviamo nel borgo a picco sulla vallata: da vedere la torre fortificata (sec. XII-XIV), tomba dei d’Avalos Pignatelli nella parrocchiale e il Santuario di San Donato, dove fino agli anni Ottanta si svolgeva il rito della ”pesatura dei Lunatici” che richiamava fedeli dall’Abruzzo e dal Molise (su uno dei piatti di una rudimentale bilancia veniva fatto salire il malato di epilessia e sull’altro si deponeva grano fino a pareggiarne il peso, mentre il sacerdote recitava esorcismi per allontanare il “male lunatico”).
Continuando la salita si arriva a Torrebruna, feudo dei Caracciolo e dei d’Avalos, rinomata per la produzione di tartufo, e alla frazione di Guardiabruna (chiesa settecentesca e palazzo baronale), tra i torrenti Cerreto e Persana; quindi, proseguendo sulla SS 86 si può deviare verso l’area archeologica di Schiavi d’Abruzzo (tel. 0873 944072; 320 4871393).
Il sito è lungo la provinciale che dalla fondovalle sale al paese, su di un altopiano che domina la vallata sottostante e i monti del Matese. Il complesso, vestigia del popolo italico dei Sanniti, è costituito da due templi, il Maggiore (II sec a.C.) e il Minore (I sec a.C.), disposti parallelamente, da un altare monumentale, da una necropoli e da un altro edificio sacro, abbandonato poco dopo la Guerra sociale (91-89 a.C.).
Tornando sul tracciato principale, la strada sale a 1.000 metri di quota e, tra l’alveo del Sente e le sorgenti del Treste e del Sinello è incastonato Castiglione Messer Marino, meta di amene passeggiate che giungono fino alla grande cascata del Sinello e sede del Museo delle tradizioni familiari (tel. 0873 944072; 320 4871393). Escursione consigliata è quella alla Lupara con il suggestivo santuario della Madonna del Monte.