Rosello
Un posto magico, al confine tra l’Abruzzo chietino e l’Alto Molise. Un splendido bosco monumentale - cosiddetto “relitto” - che custodisce giganteschi abeti bianchi. Questo luogo, prima noto agli addetti ai lavori, diventa riserva nell’ottobre del 1992, quando addirittura si pensava ad un progetto di captazione delle acque del torrente Rio Verde.
, che avrebbe portato alla totale scomparsa delle cascate omonime nel territorio di Borrello.
In Italia i boschi ad abete bianco sono relativamente comuni nell’area alpina, frequenti e distribuiti in modo discontinuo, sulla catena appenninica hanno invece una presenza inconsueta e localizzata. Nell’Appennino centrale l’abete è attualmente presente in due aree principali: nell’Abruzzo teramano, sui monti della Laga e sul versante settentrionale del massiccio del Gran Sasso e nell’area al confine tra l’Abruzzo chietino e l’Alto Molise. Quest’ultima rappresenta l’area di maggior rilievo per l’abete bianco, compresa tra l’alto corso del Trigno e il medio corso del Sangro.
L’Abetina, che conserva ancora oggi la sua integrità, probabilmente è stata risparmiata da tagli e depauperamenti per la scarsa praticabilità del bosco, situato in una forra, e per la presunta scarsa qualità del legno.
Le recenti ricerche da parte di diverse Università italiane ed europee hanno confermato che a Rosello sono presenti associazioni vegetali uniche e specie floristiche rare.
Nell'area si organizzano escursioni.