Atessa
Via Trento e Trieste, 1 - Atessa
La chiesa di San Leucio ad Atessa ha origini antiche probabilmente risalenti al X-XI secolo e documentate a partire dal 1027.
Il portale di facciata e soprattutto il prezioso rosone del 1312, attribuito alla scuola lancianese del Petrini, testimoniano ancora la sua antichità, diversamente dall'interno della chiesa che è stato completamente trasformato nel XVIII secolo secondo i nuovi dettami dell'estetica barocca. In realtà il rifacimento settecentesco non aveva risparmiato la facciata, ma nel corso del restauro effettuato nel 1935 si decise l'eliminazione delle sovrastrutture barocche per far emergere il portale ed il rosone medievali. Gli stucchi ritmano le campate ed il presbiterio, ulteriormente impreziositi da una ricca e variegata decorazione dipinta, su tela o ad affresco.
Tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento sono dipinti nelle pareti laterali, nella navata centrale e nella volta gli Episodi del Nuovo e del Vecchio Testamento, quest'ultimi per mano del pittore Teodoro Lanciano; entro medaglioni lungo la navata centrale, l'abside e la volta sono dipinti anche gli Apostoli a mezza figura, mentre nell'abside e nella cupola sono raffigurati i Dottori della chiesa, incastonate tra le mostre d'altare troviamo tele ottocentesche, quali il Battesimo di Cristo, S. Giuseppe e Gesù Bambino ed il martirio di S. Bartolomeo. Con il rifacimento barocco è rinnovato anche l'arredo liturgico e all'interno della chiesa sono ancora conservati il pulpito, la cattedra episcopale e gli stalli del coro del XVIII secolo, realizzati completamente in legno secondo il gusto dell'epoca.
Nella stanza del Tesoro di San Leucio è inoltre possibile ammirare il busto d'argento di San Leucio (XVIII secolo), un prezioso ostensorio argenteo attribuito a Nicola da Guardiagrele (XV secolo) , una croce processionale d'argento (XV secolo), dei messali istoriati e degli antichi codici, oltre la grande costola fossile di mammifero rinvenuta nei dintorni di Atessa, che la leggenda assegna al drago eroicamente vinto da San Leucio.