Ortona
L’antico porto di Ortona, più volte rimaneggiato, è costituto da due lunghi moli che si protendono in mare racchiudendo l’area portuale. Poche centinaia di metri oltre il molo sud inizia una spiaggia sabbiosa dalla quale, percorrendo a piedi l’ex tracciato ferroviario si può raggiungere Fossacesia sullo stupendo percorso della costa dei trabocchi.
Sempre da Ortona, in direzione S. Vito Marina per la SS 16, dopo 3-4 km, si arriva al cimitero di guerra canadese che merita una sosta. Vi riposano le spoglie di 1.615 soldati del reggimento canadese caduti nell’ultimo conflitto mondiale durante la battaglia di Ortona del dicembre 1943. Circa 2 Km più a sud, sulla sinistra, una ripida stradina scende al mare in località Acquabella con la sua piccola baia, le suggestive scogliere ed un trabocco.
Riprendendo la strada in poco tempo si arriva alla marina di S. Vito dove vale la pena di effettuare una passeggiata sul piccolo molo di Gualdo, un tempo avamposto di un approdo commerciale, dove sono ubicati due trabocchi. Volgendo lo sguardo ad ovest appare sullo sfondo la Majella e in primo piano, San Vito. Attraversata la statale, si segue la direzione Lanciano e lasciato alle spalle l’ardito ponte ferroviario della Sangritana, dopo pochi Km, si raggiunge la P.za Garibaldi. Le stradine del centro storico danno vita ad un fantastico percorso che conduce al belvedere Marconi.
Da S. Vito prendendo la provinciale per Lanciano, circa 8 Km si raggiunge il pittoresco borgo affrescato di Treglio un vero e proprio laboratorio permanente di pittura a fresco. Si torna indietro per San Vito fino a incrociare nuovamente la S.S. 16, direzione sud. Dopo un paio di Km, in C.da Portelle sulla destra, una bella casa di campagna in mattoni, con il piano rialzato rispetto a quello stradale, riconoscibile per una lapide sul muro, si tratta dell’eremo rustico che ospitò il “Vate” nell’estate del 1889. Sulla sinistra opportunamente segnalato, un promontorio, “l’eremo dannunziano”, da cui si gode una spettacolare vista sul mare.
Nei pressi dell’eremo sorgono alcuni trabocchi fra cui quello del Turchino descritto dallo stesso D’Annunzio nel “Trionfo della morte”. Si riprende la statale e dopo pochi Km si raggiunge, nel comune di Rocca S. Giovanni, Vallevò, piccolo borgo marinaro da cui diversi sentierini portano al mare, al porticciolo, al trabocco di Punta Tufano e a quello del Sasso della Caiana. Usciti dall’abitato, sulla destra un ampio stradone affronta una erta salita e che ci conduce alla “pinetina” di Rocca, una distesa di pini d’Aleppo. Da qui si può facilmente raggiungere il bel Borgo di Rocca S. Giovanni. Dal bivio per la pinetina parte una pista ciclabile attrezzata, parallela alla statale 16 per pedalate fra la natura.
Si ritorna sull’adriatica alla volta di Fossacesia, superata la località Foce, con belle e ampie spiagge di ghiaino incontriamo i trabocchi di Punta Cavalluccio e Punta Punciosa e un piccolo stabilimento balneare arroccato sugli scogli, molto defilato ma suggestivo. Si entra nel territorio di Fossacesia e subito troviamo l’indicazione per il trabocco “Pesce palombo”, pochi Km dopo lungo la strada che porta a Fossacesia appaiono in cima ad una collina olivata i contorni dell’abbazia di S. Giovanni in Venere: si tratta di uno stupendo monastero del XII secolo in suggestiva e strategica posizione da cui si domina l’intero golfo. Visita d’obbligo ad uno dei complessi monastici più belli d’Italia, costituito da un edificio di culto a tre navate e da un monastero con chiostro interno.
In poco tempo dal complesso religioso si giunge al paese di Fossacesia per una visita alla casa museo ”palazzo Mayer” edificato nell’Ottocento da una famiglia austriaca stabilitasi a Fossacesia. Si Riprende la statale per raggiungere la marina, una lunghissima spiaggia sassosa dove in prossimità della foce del fiume Sangro è stato ricavato il porto turistico.