Frisa
Piazza Principe di Piemonte, 16 - Frisa
Alcuni reperti di epoca romana attestano che il territorio di Frisa era abitato già in antichità, tuttavia le prime documentazioni letterarie risalgono all'XI secolo quando il territorio di Frisa fu possesso di Trasmondo III, conte di Chieti, che lo aveva ricevuto in dote dalla moglie, effettiva feudataria del territorio.
Ella nel 1055 con atto di donazione testamentaria cede il Castello di Frisa con la Chiesa di Santa Lucia al Monastero di San Benedetto di Montecassino, ma il Conte suo marito, contrario, lo occupa, per poi concederlo ai Cassinensi due anni più tardi, su intercessione del Papa Vittore II.
Nel 1097 è ancora compreso tra i beni dell'Abbazia cassinense, come attesta la Bolla di conferma inviata da Papa Urbano II all'allora abate Oderisio, e lo è ancora nel 1105 in altra Bolla allo stesso abate da parte del Papa Pasquale II.
Una curiosità: la più antica frazione di Frisa è Guastameroli di cui si hanno notizie sin dall'XI secolo in un atto di compravendita risalente all'anno 1087 tra l'Abbazia di San Giovanni in Venere, che la riceve, e la Diocesi di Chieti, che la cede, ove la frazione viene citata come "Lo Vasto Meruli".
Da vedere:
Frisa si presenta agli occhi del visitatore come un grazioso borgo collinare.
Il suo territorio sorge su una dorsale collinare tra i terreni Moro e Feltrino, è molto piacevole e suggestivo visitare il suo centro storico con un tipico borgo nel quale sono ancora esistenti delle chiese e alcune sculture importanti come ad esempio quella di Antonio di Tommaso.
Ci sono tuttavia palazzi e monumenti di alto valore culturale e artistico come per esempio, il Palazzo baronale Caccianini. Questo fu fatto costruire dalla famiglia Caccianini a partire dal XVII secolo come propria residenza inglobando varie strutture della cinta muraria nel proprio palazzo.
Alla metà del Settecento risulta una sopraelevazione dell’edificio, mentre è degli inizi del XIX secolo l’aggiunta di un’ala trasversale dell’edificio precedente.Il comune di Frisa lo ha restaurato ed aperto al pubblico, destinandolo ad ospitare mostre permanenti e mostre temporanee. Da vedere anche il Santuario della Madonna del Popolo.