Lanciano
Largo Tappia - Lanciano
Originariamente la facciata principale di questo palazzo, appartenuto ai Bocache e passato successivamente ai Murri e da questi ai de’ Giorgio, era quello, in stile neoclassico, che si affaccia lungo la via degli Agorai, dalla parte opposta a quella che oggi vediamo.
Con la demolizione della chiesa di S. Martino, nel 1848, e la creazione del Largo Tappia quello che era inizialmente l’assai modesto prospetto sul retro si trovò ad affacciarsi proprio sulla nuova piazza.
Un primo intervento di sistemazione è evidente soprattutto nel portale, affiancato da due paraste e sul quale ancora si leggono le iniziali dei Murri, e nelle cornici di finestre e balconi dei primi due piani.
La facciata che oggi vediamo risale al 1923 quando il Capitano Alfonso Cotellessa al quale il palazzo deve il nome, marito di una vedova de’ Giorgio, progettò e fece realizzare la sopraelevazione dell’edificio e rimodernare il prospetto in stile eclettico con elementi di gusto floreale.
Le decorazioni, nelle sale interne, sono assai interessanti e vanno dal XVII al XX secolo.
Degni di nota sono il salone degli specchi, che conserva ancora integri arredi e tendaggi di gusto Rocailles, e la sala di “Amore e Psiche” le cui pareti sono decorate con papiers peints che raffigurano episodi del mito greco, e la cui volta venne dipinta dal pittore lancianese Vincenzo Gagliardi agli inizi del ‘900.
Nel 2019 la facciata è stata restaurata con coloriture rosa che rimandano alle tinte originarie.