Ortona Vasto

Posti preziosi che arricchiscono ancor di più la pedalata lungo la Via Verde, con flora e fauna importanti e che offrono punti di appoggio per una sosta, per l’ombra, oltre ad essere suggerimento per pedalare verso l'interno delle colline. Ecco quali sono, con riferimento al Percorso Costiero.

Al mare con Giobbe e Ferruccio

Verso la spiaggia di Punta Ferruccio - Foto di Alessandro Ricci

Dopo Francavilla al Mare e a nord di Ortona, la costa è più alta e il paesaggio cambia, è meno urbanizzato e più selvaggio. Il primo esempio dei posti dove la natura è rimasta padrona del suo mondo è la Riserva naturale regionale Ripari di Giobbe, istituita nel 2007. Falesia e campagna, spiaggia di ciottoli sotto: si raggiunge con una scaletta in legno che porta verso il mare (più comoda a piedi che con bici al seguito, essendoci dei gradini e avendo pendenze importanti in alcuni tratti; in spiaggia ci sono servizi). Prima ancora c’è la spiaggia di Punta Ferruccio (in foto), una delle più selvagge di tutta la costa abruzzese. Richiede attenzione sia in discesa sia in salita: il percorso è sterrato e irregolare per circa 600 metri, con pendenze che raggiungono anche il 10 e l’11 per cento. Sarà importante portare acqua perché in spiaggia non ci sono servizi. 
 

Dove l'acqua è più bella

Punta Acquabella vista dal mare - Foto di Alessandro Ricci

Anche la Riserva naturale regionale Punta dell’Acquabella è stata istituita nel 2007. Fra geologia e romanticismo possiamo dire che le falesie sono un’estensione del massiccio della Maiella, la montagna madre degli abruzzesi che così raggiunge l’Adriatico. Si estende per circa 28 ettari, con la sua area di vegetazione vista mare. La galleria che passa sotto è la più lunga fra le ex della Linea adriatica e il muro di contenimento ospita murales interessanti.

Una volta qui era tutta lecceta

Pedalando nella Lecceta - Foto di Alessandro Ricci

Poco dopo il passaggio sul Fiume Sangro la ciclabile si interrompe. Più avanti, in località Lago Dragoni, c’è un frana(Leggi:
RETE CICLABILE DEI TRABOCCHI: TRICK PER PEDALARE MEGLIO). Le alternative: SS16 per 2 Km o, sebbene il percorso non sia ufficialmente aperto e collaudato (ultimo aggiornamento dicembre 2024) è possibile passare - con attenzione - anche sull'ex tracciato ferroviario, dove si trovano ancora le pietre della ferrovia. C'è inoltre il ben più affascinante passaggio nella Riserva naturale regionale Lecceta di Torino di Sangro, esempio di cosiddetto bosco relitto. Entrambe le scelte portano verso Punta le Morge dove la Via Verde riprende. Il sentiero nella selva è il Percorso Trabocco, si entra dal primo sterrato lato monti, una volta su statale. Quattro 4 Km nel bosco, anche con salite e discese che richiedono un minimo di abilità nel controllo della bici (sennò si scende, come ogni bravo cicloturista sa). Il bosco di lecci e roverelle custodisce alcuni rari esempi di orchidee, oltre 230 specie di farfalle e lepidotteri e più di 60 specie di uccelli. Simbolo della riserva è la Testuggine di Hermann: la tartaruga di terra vive qui in una ricca colonia. Fino a metà 1800 era attestata la presenza del lupo che veniva ancora cacciato. Il Percorso Trabocco si interseca con 7B Punta Le Morge - Cimitero Inglese MARE - MONTI ulteriore valida alternativa alla Statale.

La punta di Ercole

Veduta di Punta Aderci - Foto di Alessandro Ricci

Prima il passaggio, sempre su uno degli ex ponti ferroviari, è stato Sangro, qui è sul fiume Sinello. E così siamo all’inizio del sentiero ciclabile all’interno della Riserva naturale regionale di Punta Aderci: da segnalare 9 Valle del Sinello MARE - MONTI con la possibilità di raggiungere la Riserva naturale Bosco di Don Venanzio, uno degli ultimi lembi di cosiddetta foresta planiziaria della costa adriatica. Dal ponte sul Sinello al punto panoramico del promontorio di Punta Aderci, si va per 5 Km di natura wild, su strada bianca. La Riserva naturale regionale di Punta Aderci ha come simbolo il fratino e nel nome richiama l’Ercole dei Frentani e dei Sanniti: Herkle. È uno dei punti più fotografati lungo la costa abruzzese, anche grazie al suo trabocco proprio sotto il promontorio. Proseguendo sulla strada bianca, prima dell’uscita si strada, c’è un comoda fontanella, che torna sempre utile. 

Fra le dune dell'antica Histonium

Le dune sulla spiaggia di Vasto - Foto di Alessandro Ricci

Una ciclabile fra le dune. Ecco i 60 ettari della Riserva naturale regionale Marina di Vasto, biotopo costiero dalla Marina di Vasto a San Salvo marina dove termina con il Giardino botanico mediterraneo. Non capita proprio tutti i giorni di pedalare in un ambiente di praterie umide con camomilla di mare e giglio delle sabbie, fratino e altre specie importanti. I cartelli dell’accesso alla spiaggia hanno la foto delle specie vegetali che si trovano qui, il nome scientifico e quello comune. Nella parte iniziale della pineta un cartello ricorda Gino Bartali “Campione del ciclismo, Giusto tra le nazioni”. A lui è intitolato il parco. Che posti!

Trova in zona

Gran Fondo del vastese

8 Stazione Fs Casalbordino/Pollutri - Scerni MARE - MONTI

9 Valle del Sinello MARE - MONTI

1C Colline e Vigneti MONTI - MARE

Trekking nella "Lecceta di Torino di Sangro"

7 Fiume Sangro MARE - MONTI

6 Crinale Frentano MARE - MONTI

10 Torrente Lebba

3 Via dei Mulini MONTI - MARE

4 Cammino di San Tommaso MARE - MONTI

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