Vedute dannunziane   
            
            
	
		
      			
				
        				
					
						
							Veduta dal promontorio dannunziano - Foto di Alessandro Ricci 
						
					 
				 
        
			 
      
		 
	 
	
  
  
 
            
            Era l’estate del 1889 quando Gabriele d’Annunzio e “la bella romana” Barbara Leoni vissero il loro ritiro “d’amorosi sensi” in quella casa rurale che, oggi, è detta Eremo dannunziano come una targa ricorda, passando sulla SS16 a San Vito Chietino. Qui il Poeta soldato scrisse il romanzo Trionfo della Morte, nel quale descrive a suo modo i Trabocchi: “La grande macchina pescatoria composta di tronchi intrecciati, di assi e di gomene biancheggiava simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano… pareva vivere di una vita propria, avere un’aria e un’effigie di corpo animato”. Oggi, nei pressi dell’Eremo, in contrada San Fino, c’è il Promontorio dannunziano, che regala viste interessanti sulla costa: è proprio sopra la galleria tra la Spiaggia del promontorio dannunziano e Spiaggia degli Annecchini. La salita è importante, tutta su sterrato per 250 metri, ma merita l'impegno (e sopra c’è una fontanella).